Leishmaniosi
Leishmania è trasmessa da insetti volanti pungitori: i pappataci
La leishmaniosi è una malattia infettiva (parassitaria) zoonosica causata da protozoi del genere Leishmania trasmessa da insetti volanti pungitori: i pappataci (o flebotomi).
In Italia è presente la specie Leishmania infantum che colpisce principalmente il cane (leishmaniosi canina, LCan), serbatoio riconosciuto di infezione (l’uomo in misura molto inferiore) con due forme cliniche: cutanea (LC) e viscerale (LV).
Nel cane l’incubazione può variare da alcuni mesi ad anni. Lo stato d’infezione (dimostrazione della presenza del parassita) non è sempre seguito da quello della malattia conclamata. Le forme cliniche si possono manifestare con uno o più dei seguenti sintomi: perdita di peso, aumento di volume dei linfonodi, lesioni cutanee e oculari, epistassi, anemia, insufficienza renale, diarrea, zoppia, sintomatologia neurologica
In Italia la malattia è considerata riemergente e in espansione, sia in senso territoriale, verso nord, sia con l’aumento di prevalenza nelle aree storicamente endemiche.
La diagnosi precoce è fondamentale, quindi consigliamo un controllo annuale (visita ed esami del sangue utili ad individuare una eventuale infestazione)
La prevenzione si basa sulla protezione diretta del cane per mezzo di antiparassitari esterni (con effetto repellente sul vettore).
La terapia rallenta il decorso della malattia, alleviando i sintomi ma non sempre garantisce l’eliminazione definitiva dell’infezione
Negli ultimi anni si sta diffondendo in territorio bresciano. Il periodo di maggior diffusione è quello della stagione calda, ricordiamoci che è durante la primavera che dobbiamo preparaci per proteggere i nostri amici dalla Leishmania
COSA FARE:
- Impedire al flebotomo il contatto con il cane con spot on o collari a base di permetrina o deltametrina (chiedeteci consiglio!)
- Riduzione della carica ambientale con zanzariere a maglia fine 1-2 mm, trappole per insetti/spray ambientali/misure igieniche generali (rimuovere soprattutto il materiale organico potenzialmente in decomposizione).
- Immunostimolanti specifici che potenziano il sistema immunitario.
- Vaccino: efficace nel prevenire le manifestazioni più gravi della malattia ma non previene l’infezione. Sarà il medico curante a valutarlo sul singolo paziente.
- TESTARE! Con un semplice prelievo di sangue è possibile sapere se il proprio animale ha contratto l’infezione.